lunedì, febbraio 20, 2012

Addio a Renato Dulbecco, medico, biologo e soprattutto un vanto per la ricerca italiana, morto oggi a 97 anni. Nel 1975 era stato insignito del premio Nobel per la Medicina. Un pioniere della ricerca sul cancro, amico e collega di un’altro premio Nobel, Rita Levi Montalcini.
Un uomo incredibile che partecipò alla II guerra mondiale sul fronte russo e poi rientrato in Italia si adopererà – con i gruppi antifascisti – alla liberazione dell’Italia nel CNL. Originario di Catanzaro, si spostò in Liguria con la famiglia da bambino, negli anni ’30 studia medicina a Torino e poi dopo la guerra si laurea anche in Fisica, per avere maggiori competenze sugli effetti delle radiazioni sulle cellule.
Dulbecco nacque a Catanzaro il 22 febbraio del 1914 e dopo la Prime guerra mondiale si trasferì con la famiglia in Liguria e nei primi anni Trenta si iscrisse alla Facoltà di medicina dell’Università di Torino. Divenne amico e compagno di studio e lavoro di Rita Levi-Montalcini presso l’Istituto di Anatomia di Giuseppe Levi. Nel 1936 si laureò a 22 anni con una tesi sul funzionamento del fegato e sugli afflussi di bile, ricevendo premi e riconoscimenti. Gli anni della Seconda guerra mondiale portarono a un rallentamento della sua carriera accademica e dopo un periodo sul fronte occidentale fu costretto a partire per la campagna in Unione Sovietica sul Don. Tornato in Italia nel 1943 prese contatto con alcune organizzazioni antifasciste clandestine e successivamente divenne membro del Comitato di Liberazione Nazionale, sempre a Torino. Ricordiamo la sua partecipazione al fianco di Fabio Fazio, nell’edizione del Festival della Canzone Italiana nel 1999 a Sanremo.

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