sabato, dicembre 10, 2011

Il libro Pan e Pumata di Raffaella Fenoglio ha fatto bingo. Ora, riedito, va a ruba anche come regalo di Natale

Fresco di ristampa, con una copertina rosso fiammante che ben si addice al momento natalizio, il libro “Pan e Pumata” di Raffaella Fenoglio ha fatto “bingo”. Un tutto esaurito della prima edizione (Seneca, 2009) che sottolinea quanto questo romanzo sia arrivato ad emozionare i lettori che oggi stanno facendo passaparola per consigliarlo.
Poco più di un centinaio di pagine, scorrevole nel racconto ed intimo nei contesti, Pan e Pumata è un libro da leggere tutto d’un fiato. La prefazione di Pan e Pumata vede un escursus della giornalista Silvia Neonato sul genere di raccolte di ricette e ricordi che vanta grandi firme come Alice B.Toklas, che fu per oltre 40 anni amica e cuoca di Geltrude Stein, Clara Sereni o, più recentemente, la Agnello Hornby. Un volumetto inoltre arricchito, in questo restyling, da una maggior quantità di foto d’epoca e di meravigliosi schizzi di Magda Bernini. “Pan e Pumata è un libro di ricette tradizionali e di ricordi. I miei. ‐ illustra l’autrice ‐ Ovviamente la prima cosa che ti viene in mente è: ce n'era bisogno? Oppure: un altro libro di ricette tipiche! O anche: cosa mi interessa delle solite quattro ricette che faceva anche mia nonna!
Tanto per spiegarti perché l'ho scritto ti faccio una domanda: ricordi le ricette dell’infanzia? L’odore, il sapore, il colore dei cibi che ti venivano serviti per le feste o quando eri giù di morale, o per una merenda... E ora riesci a ricordare con la stessa intensità quello che hai mangiato un mese fa? E dieci giorni fa? Forse un po’ meno. Molto dello straordinario dei piatti che ci hanno visto crescere è frutto della condivisione e del sentimento di chi li ha preparati per noi, appositamente per noi, specialmente, particolarmente, espressamente allo scopo che noi li assaggiassimo. E non solo, dipende anche dalle persone con cui dividevamo quei pasti, parenti amici, conoscenti, le loro facce, le risate, i commenti. Questo è il fattore in più, l’elemento x, la sostanza segreta che nessun libro inserirà mai nella lista degli ingredienti!”
Un gran successo, dunque, e leggendo quelle pagine è facile intuire perché: è quella magica alchimia che interseca e amalgama ciò che oggi è Raffaella Fenoglio con il sapore antico del suo passato ‐ negli anni ’60, che ritrova ed esalta le nodali figure e gli affetti della sua famiglia così impregnati di genuinità e grande spessore umano. Semplici, come nonna Ada e le sue ricette annotate, di fretta, su foglietti volanti che oggi sono inestimabili perle da custodire. E quanto semplice e immenso amore in quel “pan e pumata” che ha accompagnato i pomeriggi dell’infanzia, sfamando corpo e spirito.
Pan e Pumata è, in breve, gratitudine profonda e sincera di Raffaella Fenoglio per suoi genitori e i suoi quattro splendidi nonni: Ada Maria, Emilio e Battista. Per loro un amore silenzioso che in quei capitoli si fa straripante per condurre ogni lettore a ritrovare un po’ di se.
Per questo, il libro “Pan e Pumata” può essere, allora, anche un suggestivo pensiero sotto l’albero di chi amiamo…perché il Natale è rallentare i ritmi, far tacere i rumori per soffermarsi ad ascoltare i sentimenti. E’ ricordarsi che, spesso, per dire GRAZIE non è necessario proferire parola.

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