giovedì, agosto 04, 2011

Seconda serata di Terreni Creativi Festival 2011

Giovedì 4 Agosto nell’Azienda Aeffe in Regione Poggi, 7 ad Albenga continua la seconda edizione di Terreni Creativi Festival. Manifestazione organizzata e diretta da Kronoteatro che vede il sostegno della Fondazione A. De Mari, di alcune Aziende Agricole ingaune (Aeffe, Merloflor, R. B. Plant, Terra Alta) del Comune di Albenga e il patrocinio di Regione Liguria e Provincia di Savona.
La serata si aprirà sempre alle ore 19.00 con la CONVERSAZIONE. Questa volta e' il Prof. Giovanni Assereto, ordinario di Storia moderna all’Università di Genova, a parlare di come le scoperte geografiche e l’avvio di una prima globalizzazione hanno trasformato il nostro modo di mangiare, abituandoci a nuovi cibi e sapori, rivoluzionando tecniche e mode culinarie.
A chiudere, Gerry Delfino, fondatore dell'omonimo Giardino Letterario, ricerchera' nei testi letterari i riferimenti alla nostra cultura alimentare.
Subito dopo, intorno alle 20,00, appuntamento con l'APERITIVOquasiCENA e le atmosfere musicali di Ma Nu dj. Gli agriturismo che offriranno i loro cibi e vini, appartenenti alla Cia – Confederazione Italiana Agricoltori Provincia di Savona e coinvolti in questa seconda serata saranno: A Ca’ di Alice, La Rocca di Perti.
Lo SPETTACOLO TEATRALE, delle ore 21,00, si intitola Diario di provincia. Questo è il sud raccontato da Oscar De Summa, questa è la Puglia amata e odiata. Il pubblico ride delle superstizioni, dei vecchi e degli uomini e delle donne frastornate dal caldo, e ridendo non si accorge di essere condotto sul ciglio dell’inevitabile precipizio, al di là del quale non esiste nessuna cura, nessun sollievo. Intorno alle 22,15 IN PIANTA – Brevi creazioni coreografiche per spazi da coltivare, altro frammento di danza contemporanea, curato dalla Compagnia Aline Nari – Davide Frangioni / UBIdanza.
Come per ogni serata, la conclusione viene affidata ai CONCERTI A BALLO. Alle ore 22,45, i Dabegu Folk. Sugli Appennini nella zona denominata le quattro province (Genova, Alessandria, Pavia e Piacenza), vive ancora una cultura di tradizioni omogenee. Lo strumento principe è il piffero, oboe popolare, che sino all’inizio del secolo scorso veniva accompagnato dalla piva o dalla musa - cornamusa dell’Appennino.

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