lunedì, luglio 26, 2010

Si sono accesi i riflettori sulla sesta edizione del Premio Nazionale Citta' di Loano per la musica tradizionale italiana

Si sono accesi i riflettori sulla sesta edizione del Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana. Nato sei anni fa, il Premio Città di Loano, che vede la direzione artistica del giornalista musicale John Vignola, promuove e valorizza la produzione contemporanea di musica tradizionale di radice italiana attraverso il coinvolgimento di artisti, etichette discografiche, giornalisti e operatori culturali.
Fino a sabato 31 luglio la musica popolare sarà protagonista con concerti, incontri, premiazioni e con tre speciali produzioni.
Martedì 27 luglio, si entra nel vivo del festival con i primi due appuntamenti della rassegna il Premio Incontra… e con un concerto.
Alle ore 11.00, nel Palazzo Kursaal, nella Scuola Civica Attimo Danza, prenderà il via lo stage di tre giorni dedicato alle “danze popolari delle Quattro Province” a cura di Annalisa Scarsellini.
La zona denominata delle Quattro Province è un'area appenninica culturalmente omogenea, ma suddivisa amministrativamente in quattro provincie di quattro differenti regioni: Alessandria (Piemonte), Genova (Liguria), Pavia (Lombardia) e Piacenza (Emilia-Romagna). In questo territorio il filo della memoria orale non si è mai interrotto, permettendo così a un ricco repertorio di canti e di musica da danza, suonata con gli strumenti tradizionali della zona, piffero e fisarmonica, di radicarsi ed evolversi nel tempo.
Del repertorio più arcaico fanno parte Alessandrina, Monferrina, Giga a due, Giga a quattro e Piana, danze di gruppo dai profondi significati socializzanti, invece Valzer e Mazurca sono balli di coppia di origine “cittadina” che si sono diffusi nel territorio a partire dai primi del Novecento e sono stati assimilati e reinterpretati con l'inserimento di varianti stilistiche mutuate dalle danze più antiche.
Il corso intende fornire un’introduzione a entrambi i repertori. Un particolare approfondimento sarà dedicato alla Povera Donna, danza pantomimica legata alla ritualità carnevalesca, tramite la visione di materiali di ricerca. Annalisa Scarsellini, giornalista e ricercatrice, dal 1984 ha iniziato un lavoro di ricerca nell'Appennino delle Quattro Provincie (valli Staffora, Curone, Borbera, Grue, Boreca, Trebbia, Fontanabuona...) con la collaborazione di Stefano Valla.
Alle 18.30, nel foyer del Giardino del Principe, la ricercatrice e insegnante di etnomusicologia Giuliana Fugazzotto, il cantautore Gualtiero Bertelli e l’editore discografico Valter Colle presenteranno il CD-Book “Sta terra nun fa pi mia” I dischi a 78 giri e la vita in America degli emigranti italiani del primo Novecento (Nota, 2010).
Fra il 1893 e l’inizio della seconda guerra mondiale vengono registrate negli Stati Uniti circa 8000 matrici di materiale tradizionale e popolare/popolaresco per il mercato degli immigrati italiani. Si tratta di un corpus di grande importanza documentaria in quanto molte di queste incisioni rimangono l’unica testimonianza diretta di artisti scomparsi prima che avesse inizio l’attività di ricerca etnomusicologica in Italia. Il repertorio raccolto nel CD-Book “Sta terra nun fa pi mia” presenta documenti che parlano della vita degli emigrati italiani negli States, del modo in cui affrontarono le difficoltà di inserimento nel nuovo mondo, dei conflitti che nacquero all’interno delle famiglie con le nuove generazioni di italoamericani, dei problemi politici in cui si trovarono coinvolti, delle diverse comunità di immigrati con cui dovettero confrontarsi, fino ai nostalgici ricordi della terra d’origine e al desiderio di ritornare in patria. Il CD-Audio allegato al libro permette di ascoltare tutti i documenti sonori presentati nel libro. L’incontro sarà guidato dal giornalista musicale Enrico de Angelis (Club Tenco).
Il festival, alle ore 21.30, si sposterà sul lungomare, nello Spazio Culturale Orto Maccagli, dove Gualtiero Bertelli e la Compagnia delle Acque presenterà “Annicinquanta”, un concerto a tema che ripropone canzoni degli anni del dopoguerra fino al boom, recuperate nelle tradizioni popolari o create dal genio di musicisti e scrittori irripetibili.
I repertori rappresentati in questo concerto sono diversi.

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