martedì, ottobre 20, 2009

I TEMPLARI E LA SINDONE AI MARTEDI’ LETTERARI

Nel Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo Barbara Frale (foto) storica esperta di documenti antichi e ufficiale dell’archivio segreto Vaticano ha presentato il suo ultimo libro:” I templari e la Sindone di Cristo”. Introduzione di Ito Ruscigni, curatore della rassegna letteraria da 28 anni. I Templari, l'ordine religioso-militare più potente del Medioevo, con tutta probabilità per un certo periodo custodirono la sindone oggi conservata a Torino. Venerato nel più rigido segreto e conosciuto nella sua reale natura solo dai maggiori dignitari dell'ordine, il telo era conservato nel tesoro centrale dei Templari, che avevano fama di essere autorità nel campo delle reliquie. In un'epoca di confusione dottrinale diffusa in gran parte della Chiesa, la sindone per i Templari rappresentava un potente antidoto contro il proliferare delle eresie. Seguendone l'itinerario nel corso del Medioevo l'autrice procede anche a ritroso nel tempo, fino agli albori dell'era cristiana, aprendo una prospettiva nuova sulla controversa reliquia.
I Templari finirono al rogo perché sospettati di eresia, e furono travolti dalle accuse di sodomia e idolatria. Durante il processo, voluto dal re francese Filippo il Bello, testimoni raccontarono che i cavalieri cristiani adoravano una testa di uomo barbuto, una figura che fu appunto identificata con il “Bafometto”. In realtà, ed è questa la verità svelata da Frale, i Templari adoravano la Sindone, il telo di lino che, secondo le scritture, avvolse il corpo di Gesù dopo la sua morte, e per questo ne porta impressa l’immagine.
Questo libro - una ricostruzione di taglio storico-archeologico che non entra in questioni teologiche - rappresenta in realtà la prima parte di uno studio dedicato alla sindone che si completerà con un secondo volume in preparazione di stampa (La sindone di Gesù Nazareno, sempre per Il Mulino). Attraverso una lunga ricerca documentaria provo a rispondere a molti quesiti della storia ma anche a proporre ipotesi di studio che potrebbero aprire nuovi sentieri di ricerca: come quella che riguarda le enigmatiche tracce di scrittura in greco, latino ed ebraico identificate da alcuni esperti francesi sul lino della sindone, parole tracciate in origine su un documento che entrò in contatto con il telo e vi lasciò una specie di impronta.”

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