mercoledì, settembre 30, 2009

Al Convento dei Domenicani presentato il volume prodotto dalla Regione Liguria sul Moscatello di Taggia, vitigno autoctono



L’Assessorato all’ Agricoltura della Regione Liguria è impegnato da tempo nel valorizzare e promuovere i vitigni tipici della Liguria. Uno dei punti di forza della viticoltura ligure è la grande ricchezza del germoplasma viticolo. Sono circa 100 i vitigni autoctoni individuati di cui 29 autorizzati alla coltivazione. Recuperare questi vitigni significa valorizzare la biodiversità e produrre vini originali e di alto livello qualitativo.Non solo ma la scommessa di puntare su vitigni “locali”, testimoni di una specificità territoriale riconoscibile anche dal consumatore, può incoraggiare la crescita di un mercato di questi prodotti per contrastare quello dei vini globalizzati provenienti dai soliti 5 o 6 vitigni utilizzati in tutto il mondo."Ecco perché ci siamo impegnati – ricorda l’Assessore Cassini - ad approfondire la conoscenza di alcuni vitigni con elevate potenzialità enologiche come il Moscatello di Taggia. Prima di esso abbiamo approfondito la conoscenza anche del Barbarossa e anche del “Ruzzese”, pregiato antico vitigno a bacca bianca del levante ligure, di cui abbiamo ottenuto recentemente il riconoscimento con la sua iscrizione al Registro Nazionale delle Varietà di Vite". Queste le ragioni della presentazione del volume “Il Moscatello di Taggia, vitigno autoctono della valle Argentina – Armea”, (foto) avvenuto oggi mercoledì 30 settembre a Taggia, presso il Convento dei Padri Domenicani, Piazza San Cristoforo, alla presenza dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Liguria Giancarlo Cassini, che ha concluso l’iniziativa, e la partecipazione, nell’ordine di Piero Arieta – Assessore Agricoltura Comune di Taggia, Eros Mammoliti – tecnico viticoltore, di Alessandro Carassale – storico, Anna Schneider – C.N.R. Torino e Vincenzo Gerbi – Università degli Studi di Torino, senza dimenticare la degustazione con l’enologo Lorenzo Tablino.Il Moscatello, come è emerso dai relatori dell’iniziativa, è un vino dolce, un passito naturale, introdotto fin dal medioevo dal sud della Francia, è coltivato da secoli in provincia di Imperia, in particolare nel comprensorio taggese. Si è pertanto adattato nel tempo all’ambiente e alle condizioni colturali locali, rappresentando lo stretto legame che intercorre tra un vitigno, il territorio e il suo valore storico culturale." La pubblicazione del volume sul Moscatello di Taggia - ha spiegato Cassini - è il frutto di una preziosa e stretta collaborazione tra la Regione Liguria, che ne ha fortemente voluto la stampa, gli Enti di ricerca e gli appassionati viticoltori che hanno creduto in questo vitigno. Il libro riporta le origini, la storia, la diffusione, il recupero, il comportamento agronomico, le caratteristiche organolettiche e tecnologiche del Moscatello di Taggia".
L’intento dell’Assessorato Agricoltura della Regione Liguria è quello di proseguire su questa strada, tramite anche questo agile testo, per contribuire alla valorizzazione dei territori vitivinicoli liguri, alla tipicizzazione delle produzioni e, in ultimo, all’arricchimento della nostra identità attraverso la biodiversità.

Nessun commento: